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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

D.Lgs. 231/01 – Responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi da amministratori, manager o dipendenti.

Il Decreto Legislativo 231/2001 stabilisce che gli enti (aziende) possano essere ritenute responsabili in caso di reati, tentati o portati a compimento, a vantaggio dell’ente stesso da personale interno. È il caso di figure apicali (amministratori, dirigenti, funzionari, etc) e di personale sotto la loro diretta sorveglianza.

L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19, ha reso indispensabile l’adozione di alcune misure di prevenzione e contrasto dell’epidemia al fine di proteggere l’ambiente terra, acqua e aria, aprendo molteplici

Quali sono gli enti interessati dal Dlg 231?

  • Società di capitali,
  • Società di persone,
  • Associazioni riconosciute,
  • Fondazioni,
  • Enti pubblici

Quali sono i soggetti coinvolti?

  • il legale rappresentante,
  • l’amministratore (unico o delegato),
  • il direttore generale,
  • l’amministratore di fatto,
  • e quei soggetti sottoposti alla loro direzione e vigilanza.

Quali sono i reati presupposti della responsabilità dell’ente?

A titolo esemplificativo:

  • Reati commessi nei rapporti con la Pubblica Amministrazione
  • Delitti informatici e trattamento illecito dei dati
  • Reati societari
  • Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro
  • Reati di falso nummario. Contraffazione ed alterazione di marchi e brevetti e l’alterazione di segni distintivi contraffatti nello stato. Delitti contro l’industria e il commercio
  • Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico previsti dal codice penale e dalle leggi speciali
  • Delitti contro la personalità individuale
  • Reati di abuso di mercato
  • Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio
  • Violazioni del diritto d’autore
  • Reati di abuso di mercato
  • Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio
  • Violazioni del diritto d’autore
  • Reati transnazionali
  • Delitti di criminalità organizzata
  • Reati ambientali
  • Impiego di cittadini terzi il cui soggiorno è irregolareorruzione ed istigazione alla corruzione tra privati
  • Razzismo e xenofobia

Come adottare il modello 231?

Implica un lavoro approfondito di consulenti esterni “super partes” che consentano l’identificazione dei rischi insiti alla propria organizzazione del lavoro (gap analysis) e l’adozione di misure per circoscrivere il rischio di reato e gestirlo.

L’obiettivo è ridurre la possibilità che il relativo evento si verifichi o che almeno non ne risponda la Società.

Per attuare in azienda la 231 è necessario

  • redigere un Modello Organizzativo (MOG) che includa l’individuazione delle attività più a rischio,
  • identifiare specifici protocolli, diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in rel\azione ai reati da prevenire,
  • definire modelli di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati,
  • Strutturare un sistema di deleghe,
  • adottare un Codice Etico (Il codice etico aziendale è un documento stilato ed adottato volontariamente dall’azienda e dai suoi dipendenti. Esso si fonda su un complesso di norme etiche e sociali al quale tutte le figure aziendali si devono attenere).
  • Nominare un ODV (Organismo di vigilanza)che periodicamente verifichi l’adozione delle misure ed il mantenimento della compliance

SANZIONI

 Quali sono i rischi connessi alla mancata adozione del modello 231?

  • Sanzioni pecuniarie da un minimo di € 25.800 ad un massimo di € 1.549.000
  • Interdizione dall’esercizio delle attività di competenza
  • Sospensione/revoca di una licenza o di una concessione o di una autorizzazione funzionale alla commissione dell’illecito
  • Divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione
  • Esclusione da agevolazioni, contributi, finanziamenti e sussidi ed eventuale revoca di quelli già concessi
  • Divieto di pubblicizzare beni o servizi
  • Confisca: Con la sentenza di condanna è sempre disposta la confisca del prezzo o del profitto del reato.
  • Pubblicazione della sentenza
  • Sanzioni penali
  • Mancato accesso a bandi di gara della P. A. e altri grandi clienti
  • Deresponsabilizzazione dei dipendenti
  • Esposizione dei soggetti apicali a rischi di natura penale